Qual è la prima immagine che vi viene in mente quando pensate al Messico? :
“Belle spiagge di sabbia bianca e acque turchesi con temperature estive tutto l’anno”.
“Grandi cappelli colorati chiamati Sombreros e dei cantanti baffuti, i Mariachis”.
“Il famoso topolino messicano Speedy Gonzales che canta: “andale, andale, arriba, arriba”.
“Mezcal e Tequila”. Giusto. Ma forse non sapete che questo liquore in realtà è considerato il miglior rimedio per le malattie influenzali, che i messicani bevono in ogni momento e con qualunque scusa.
Non importa se il giorno dopo dovranno andare a lavorare con una gran sbornia, che loro chiamano “cruda”, alla tequila non si rinuncia mai!
O magari assocerete questo paese centroamericano a un bel cactus verde. Si, ce ne sono a migliaia di esemplari in Messico, ma magari ignorate che li’ lo mangiano lesso o alla piastra condito con uova, cipolla e carne, come farcitura di una specie di tacos chiamati “nopal”.
La cucina messicana e’ stata considerata patrimonio dell’umanità. E se pensi di conoscerne le caratteristiche ti basterà mettere piede in un mercato popolare per renderti conto che non avevi capito niente.
Guacamole con nachos è un tipico piatto messicano amato in tutto il mondo, ma il nome originale di questi deliziosi triangoli di mais e’ “totopos”, il nome nachos glielo hanno affibbiato i vicini texani.
E neanche i “burritos” sono messicani, bensì’ nordamericani, ma vi innamorerete della gran varietà di tacos e tortillas. Tacos e tortillas sono alla base di tutti i pasti; i messicani non rinunciano per niente al mondo a questa specie di piadina di mais o di farina.
E’ bello vedere le persone del posto che fanno la fila fuori i piccoli laboratori di produzione artigianale di tortillas, pronte per essere farcite a casa con gli ingredienti più disparati.
Una “torta” in Messico non è una torta come la si intende in spagnolo o italiano, il tipico dolce di compleanno. E’ infatti cosi chiamato un semplice panino imbottito, da comprare sia presso i numerosi venditori ambulanti ma anche in bar e ristoranti, ripieni di res (manzo), pollo, verdure e così via.
A noi europei piace soprattutto d’estate sorseggiare una bella Corona o Sol ghiacciata con una fetta di limone e diamo per scontato che sia una tradizione messicana. Niente di più’ sbagliato: anzi, per loro e’ il modo per riconoscere a prima vista un “gringo“, un turista, e magari ridere di questa nostra usanza buffa! I messicani doc preferiranno piuttosto bere una michelada: e’ pur sempre una birra – che loro chiamano “chela” – mischiata con succo di pomodoro e lime, sale e peperoncino.
Ai messicani piace festeggiare tutto, persino la morte. Hanno un icona per questa festa speciale che si tiene il 2 di novembre: è un elegante scheletro di una donna con un cappello chiamata “la Catrina”. Durante questa celebrazione popolare, i messicani “sorridono” alla morte con musica e festeggiamenti come nessun altra cultura sarebbe in grado di fare.
E’ stato spiazzante sentire chiamare un giovane cameriere ventenne “viejo” (vecchio) e un settantenne “joven” (giovane). Quello che può sembrare uno sfotto contraddittorio e’ invece costume.
In effetti, il Messico è in generale una terra di infiniti contrasti, misteri e sorprese, tra passato e futuro, tradizione ed avanguardia, lusso e povertà estrema.
Mi ha colpito tantissimo la gran varietà’ paesaggistica, climatica e folcloristica dei suoi 32 stati: benché siano estremamente differenti fra di loro, risultano tuttavia convivere armoniosamente in un grande paese di due milioni di chilometri quadrati, in cui vivono oltre 110 milioni di persone.
I deserti dello stato del Chihuaua, le giungle dello Yucatan e Chiapas, le incantevoli spiagge caraibiche del Quintana Roo, le splendide città coloniali di Puebla, Oaxaca, Valladolid, Merida e San Cristobal de las Casas. Antiche piramidi Maya ed Azteche e memorie millenarie. Ma il Messico e’ molto di più.
Città del Messico, comunemente conosciuta come una delle città più pericolose al mondo, si e’ rivelata un posto accogliente per una trentenne che viaggia da sola come me.
Incredibilmente affascinante, edifici antichi a contrasto con l’ architettura d’avanguardia moderna.
Gallerie d’arte contemporanea e tantissima street art, non c’e’ da meravigliarsi che sia la città’ con il più gran numero di musei al mondo; maestosi teatri, sontuosi viali, negozi di lusso, ristoranti alla moda, bar esclusivi e discoteche.
E’ sicuramente una delle città’ più inquinate al mondo ma vanta anche di tante aree verdi: il bosco di Chapultepec è il più grande parco urbano in America Latina, imponente quanto il Bois de Boulogne a Parigi o il Central Park a New York.
C’è solo una cosa che non si può fare in Messico ed e’ sciare. Purtroppo questo meraviglioso paese non dispone di alcun modo per praticare questo sport.
Ma nessuno né nulla è perfetto e posso garantirvi che il tempo non sarà’ mai sufficiente per poter visitare e vivere a pieno la gran varietà di meraviglie che questo paese ha da offrire.
E spero che attraverso le mie esperienze di viaggio, possiate scoprire i segreti più nascosti di questo paese cosi affascinante e misterioso, e sono sicura che a molti di voi farà’ innamorare, proprio come e’ successo a me.
Leggerti in italiano è una gioia!! Trasmetti amore, passione e informazione in tutte le lingue!! bravissimaaa e continuaaa
Grazie Infinite!
MI farebbe piacere ringraziarti ma non ti sei firmato/a! Ma fa lo stesso, per me e’ una gioia infinita poter trasmettere le mie emozioni a tutti voi. Grazie ancora!
RE:Chi ha detto che c’e’ un solo Messico? | The Gipsy Twin Валок КПС Николаевск